sabato 27 dicembre 2014

Vincitori Premio Pedalande 2014

I vincitori del Premio Pedalande 2014 per i lettori del blog sono

Primo-Terzo classificato: a pari merito: Emanuele Belloni, Barbara Mozzo, Steliana Strelenciuc
(10 risposte esatte su 10)

Quarto-Quinto classificato: Silvia Minardi, Alessandro Dabbene
(09 risposte esatte su 10)

Come da "regolamento" l'assegnazione dei premi ai primi tre classificati - essendosi essi classificati a pari merito - avverrà per sorteggio. La premiazione avverrà alla prima serata di videoproiezione (i vincitori saranno avvisati con un sms).
Grazie a tutti per aver partecipato!!!

giovedì 18 dicembre 2014

Quota 4339... euro (GRAZIE)!!!!!!!!!!!!!!

Cari lettori,
riceviamo dalle ONG la notizia che le donazioni hanno raggiunto la cifra 4339 euro.
Ma non siamo ancora al dato finale!
E' una cifra che ci gratifica molto: 4339 euro per le popolazioni che abbiamo visitato è una cifra davvero molto importante.
Siamo davvero entusiasti e commossi! Per noi è il segnale che il nostro viaggio è stato seguito e apprezzato nel suo tentativo di andare "al di là del paesaggio" e di portare i lettori dentro i luoghi che abbiamo visitato.
Vi ringraziamo di cuore per il calore che ci avete sempre fatto sentire e per la vostra generosità.
Appuntamento al 13 febbraio 2015 ore 20.30 a Sona per la prima videoproiezione o per il 27 febbraio 2015 ore 20.30 a Verona per la seconda!
GRAZIE ANCORA! 

domenica 7 dicembre 2014

Sorseggiando un mate

Siamo a casa da qualche giorno: la "sindrome da rientro" si fa sentire, eccome. Non è facile tornare ai ritmi quotidiani dopo due mesi e mezzo a pedalare sulle Ande. Al bordo del testo di questo blog è sempre rimasta la frase di Kapuscinski: "Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati".
Ed è vero: il nastro dei ricordi scorre in ogni momento della giornata e immagini, voci, suoni tornano alla mente.
Intanto stanno continuando ad arrivare le donazioni: martedì o mercoledì si avranno i dati finali.
Se qualcuno è ancora indeciso, vi chiederei la cortesia di puntare su PONTI: il fatto che sia arrivata alla fine e che il viaggio sia terminato precocemente ha penalizzato i loro progetti.

martedì 2 dicembre 2014

T.Elliot

"Noi non cesseremo l'esplorazione e la fine di tutto il nostro esplorare sarà giungere là dove eravamo partiti e conoscere quel posto per la prima volta"

Quiz a premi! Chi ci ha seguiti di più?

Ecco il link per accedere al quiz a premi:

https://docs.google.com/forms/d/1CyKLwSCZRMgT_ew4wlgGND-eaQ1N9pMalGothPe0vco/viewform?usp=send_form

Ci saranno 5 premi e verranno premiati i primi 5 che avranno totalizzato più risposte corrette.
A pari merito verrà sorteggiata la precedenza
Per partecipare al primo premio sarà necessario aver donato almeno 1 euro.

COMPILAZIONE ENTRO LA VIGILIA DI NATALE!!!
PUBBLICAZIONE RISULTATI A NATALE!
PREMIAZIONE ALLA PRIMA VIDEOPROIEZIONE!

Buona sfida!

lunedì 1 dicembre 2014

Il Paco. Il tuo miglior nemico

"Dai, cazzo! Hai compiuto 12 anni! È ora che cominci col Paco! Chiedi a tua mamma... Che lo conosce bene!"... "Vedrai com'è bello... non senti più la fame, non senti più il freddo...".
Così si entra nel tunnel.
A 12 anni, se tua madre è già una "drogadicta", una tossica. A 14 se invece sei una newentry.
Il Paco è una droga fatta di residui di lavorazione della marijuana e da altre sostanze... a volte anche le polveri delle luci fluorescenti.
È la droga di Villa Itati, una enclave di Buenos Aires dove vivono 55.000 diseredati. Metà paraguaiani metà argentini. Nella spazzatura, senza fogne e senza acqua potabile. In mezzo ai grattacieli.
È la droga dei poveri. Più economica dell'alcool e... devastante: dopo averla respirata sei incapace di qualsiasi cosa.
Ma il Paco è solo uno dei pericoli: c'è il traffico di esseri umani, lo sfruttamento della prostituzione minorile, la violenza intrafamiliare e la giustizia. E si... perché se ti mettono addosso un cellulare rubato al momento giusto... ti fai 4 anni in gattabuia con la crema della società argentina... sempre che qualcuno - dopo 4 anni - si ricordi di riaprire per farti uscire.
In questo altro girone infernale ci sono delle porte aperte giorno e notte. Sono le porte dei salesiani. Ti raccolgono e ti fanno una proposta: uscire dal tunnel del Paco, imparare un lavoro, guadagnarti da vivere, stare bene.
Coco, Angel e tanti altri. Salesiani con i jeans. Attaccati al culto ma molto più attaccati alla vita di chi è in difficoltà. Che chiudono un occhio sulle divinità venerate a Villa Itati, ma che non tirano mai indietro la mano.
I loro ragazzi e le loro ragazze ne sono usciti, lavorano e studiano, qualcuno va anche all'università e qualcuno ha compiti di responsabilità nella cooperativa.
Il lavoro come motore per tirare fuori dal tunnel: a fine giornata l'utile viene sempre diviso tra i soci in parti uguali, dirigenti e manovali.
Allora poco importa se lavori nel recupero del cartone, della plastica, del ferro o impari a fare il giardiniere, il panettiere, l'elettricità.
In tutto questo c'è anche Verona. C'è Ponti - l'arte che da bellezza si fa aiuto. Ponti ha reso possibile tramite l'acquisto di diversi macchinari il potenziamento di diverse attività: sapevate ad esempio che ci sono 160 tipi di plastica? Vanno separate, triturate, lavate, asciugate, stoccate. Per questo servono le macchine. Per questo si adopera Ponti: aiutare gli ultimi di Buenos Aires a trovare il bello della vita, facendo assaporare il bello dell'arte a chi vive a Verona.
Chiediamo a tutti i lettori che ancora non hanno partecipato alla raccolta fondi, di partecipare anche con poco a favore dei progetti di Ponti.
Chiudiamo in bellezza, dai.

I Vaona di Buenos Aires

Non tutti sanno che qualche anno fa alcuni Vaona hanno dato vita al Vaona-Day: il giorno in cui i Vaona di tutto il mondo si riuniscono alla Contrada Vaona di Sant'Anna d'Alfaedo.
Ai veronesi e agli altri italiani si aggiungono a volte i californiani, a volte i belgi e così via...
Con il Vaona-Day è nata la Vaona-Mania, il sogno condiviso di ricostruire l'albero genealogico che riunisca nella storia e nella sequenza dei nomi e delle generazioni tutti gli spezzoni della famiglia.
In questa ottica - mentre Dimitri riposa - Alberto incontra Angel Raul Vaona con la moglie Liliana e Gabriel Vaona (il nipote); 65  anni il primo, 40 il secondo... siamo stati insieme due ore a guardare foto dei primi del novecento in cui i nonni (tre fratelli veronesi chissà di dove) sbarcavano a Buenos Aires per andare a cercare benessere nelle campagne del nord, a Entre Rios (dove c'è un nucleo forte di Vaona e da cui parte della famiglia era poi tornata in capitale).
Chi non ha avuto figli e chi ne ha avuti 12, dopo molto più di cent'anni i Vaona di America ed Europa si reincontrano in un bar di Buenos Aires.
Abbiamo parlato anche dell'oggi e del domani dei nostri paesi, di politica, di sport, di tango (Raul è un cantante del genere), sorseggiando un the mentre fuori dai vetri pioveva e tirava vento in una Buenos Aires quanto mai parigina.
È sorpendente constatare come, per piccole cose, un'espressione,  uno sguardo, il modo di sorridere o la punta del naso, ciascuno di noi assomigli a qualcuno che non sapremmo dire, ma familiare.
E' sorprendente constatare come i geni, attraverso le nostre vite e le nostre scelte viaggiano e si mescolino nel tempo e nello spazio per dare origine ad altri noi pronti per altre vite e altre scelte.

Teatro Ristori, 18 gennaio

Segnate questa data in agenda.Alle 21 ci sarà uno spettacolo interessantissimo al Teatro Ristori. Vi diciamo solo che verranno utilizzate alcune nostre foto.